Italia, aumenta la spesa per le revisioni e le riparazioni dei motori

incremento revisioni auto e moto

Quasi tre miliardi di euro: secondo le ultime stime dell’Osservatorio Autopromotec, è questa la somma che gli italiani hanno speso nel corso di tutto il 2017 per le spese legate alla revisione delle auto presso le officine private autorizzate. Secondo gli esperti della struttura di ricerca della più importante rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, si tratta di un incremento di circa 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

 

La spesa per la revisione in Italia

I costi della revisione nel 2016 si erano infatti fermati a 2,86 miliardi di euro, mentre la cifra raggiunta nel 2017 si divide principalmente in due grandi branche: circa 950 milioni di euro sono i fondi che sono serviti per il pagamento della tariffa per le revisioni, mentre la restante parte di 1.997,3 milioni di euro dipende dalle cosiddette operazioni di prerevisione, vale a dire da tutto l’insieme di riparazioni e interventi necessari per porre i veicoli in condizioni di superare i controlli.

 

Quasi 3 miliardi in totale

Gli esperti di Autopromotec, che hanno rielaborato dei dati Istat e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, spiegano anche i fattori che hanno portato all’incremento della spesa: il primo motivo viene individuato nell’aumento del numero degli autoveicoli chiamati a revisione nel corso del 2017, che è stato superiore di quasi 2 punti percentuali rispetto al numero degli autoveicoli revisionati nel 2016. Di conseguenza, questo ha comportato un comprensibile aumento del fatturato delle officine.

Una officina autorizzata per revisioni auto e moto.

 

Costi più alti

In relazione alle sole prerevisioni, invece, sull’incremento dei dati ha influito sia il maggior numero di autoveicoli sottoposti ai controlli che, in maniera piuttosto netta, la lievitazione della spesa, dovuta anche all’incremento dei costi delle operazioni di manutenzione e riparazione che emerge dagli indici Istat.

 

Simile discorso per le moto

Passando dalle quattro alle due ruote, si notano percentuali di crescita anche per le spese legate al cosiddetto aftermarket, ovvero per l’acquisto di ricambi originali della casa madre o di quelli compatibili proposti da varie marche. Un ruolo importante per la diffusione di queste soluzioni deriva anche dal Web, dove sono attivi portali specializzati nella distribuzione di questi prodotti, come nel caso degli accessori per moto sul sito OmniaRacing, dove è possibile trovare praticamente ogni tipo di soluzione per abbellire, personalizzare e rendere pratica la propria moto.

 

Novità per la revisione di moto

A proposito di revisioni moto, inoltre, è bene ricordare che dal prossimo maggio sono in arrivo importanti novità: partono infatti il 20 maggio le nuove procedure di revisione periodica dei veicoli a due ruote, imposte dalla direttiva UE n. 2014/45, che hanno l’obiettivo principale di tutelare i consumatori contro i casi di frode nella compravendita di veicoli usati. In termini pratici, la novità è rappresentata dal nuovo certificato di revisione, in cui andranno a confluire tutti i dati verificati nel corso della revisione, a cominciare dai chilometri effettivamente percorsi dal veicolo.

 

Non cambia il calendario

Non sono invece previste modifiche al calendario delle scadenze per la revisione dei veicoli: la prima “visita” di ciclomotori, motocicli e motoveicoli per uso privato deve avvenire entro quattro anni dalla prima immatricolazione, mentre le successive revisioni sono obbligatorie a cadenza biennale. Simile il regolamento in vigore per le auto, imposto dall’articolo 80 del Codice della Strada, che prevede appunto un periodo di quattro anni tra l’immatricolazione della vettura e la prima revisione, seguito da controlli ogni due anni.

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*